La frontiera del ghiaccio profondo: le spedizioni del progetto “Inside the Glaciers” in Groenlandia

  • Groenlandia: Il microbiologo Dr. Joseph Cook campiona strati di ghiaccio all’interno dei pozzi glaciali e residui di antiche crioconiti preservate all’interno della calotta.
  • Groenlandia: Mulino Pantagruel, rilevato nel 2018
  • Groenlandia: i materiali sbarcati dall'elicottero
  • Groenlandia: Il mulino fossile “Northern Light” nel 2017
  • Groenlandia: Campo base 2017 e 2018 sotto un’aurora boreale ipnotica che ha rischiarato per alcune sere il nostro Campo base a 1000m di quota nel cuore della calottea glaciale. In queste notti stellate si raggiungono i -20°C
  • Groenlandia: Il mulino fossile denominato “Northern Light” nel 2017, la morfologia a fusoide
  • Groenlandia: Il microbiologo Dr. Joseph Cook campiona una crioconite preservata nel ghiaccio a 50m di profondità nel mulino “Northern Light” nel 2017
  • Groenlandia: Campo Base 2018 ci svegliamo con venti oltre i 100km/h per raggiungere in serata quasi i 200km/h. Passeremo ore per erigere muretti di neve a protezione di ogni tenda, ciononostante una delle tende verrà distrutta dal vento durante la notte.
  • Groenlandia: Il glaciologo Alun Hubbard della Sheffield University trascina il lungo serpentone di sensori del suo Ground Penetrating Radar per identificare e rilevare la profondità di bacini d’acqua sotterranei ed eventuali condotte sommerse
  • Groenlandia: Adrien Briod e Geoffroy Le Pivaine della ditta svizzera Flyability testano uno dei 5 droni Collision Tolerant all’interno del mulino Kraken, riusciranno a filmare e mappare in 3D fino al lago terminale a 118m di profondità. Gli speleologi avevano rinunciato alla discesa oltre i 60 m di profondità per l’instabilità delle pareti.
  • Groenlandia: Ingresso del Kraken con aurora boreale
  • Groenlandia: campioni prelevati dai mulini

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