Editoriale – Riorganizziamo la SSI
Di tanto in tanto le organizzazioni si devono rinnovare, sia come organico sia come metodo di lavoro. L’inserimento di nuove persone stimola la creatività e porta alla creazione di nuove idee, e
soprattutto di nuove priorità.
Se fossimo in tempi di elezioni, quello che leggerete qui di seguito potrebbe sembrare un programma elettorale. Ma non è così, mia intenzione è soltanto informarvi di quello che vorremmo fare.
Il consiglio direttivo 2024-2026 ha registrato nuovi eletti che hanno già dai primi mesi portato una ventata di novità. Cosa cambierà?
Si chiamava Commissione Didattica: sta per essere rifondata con soci che vogliono dare maggior impulso a una attività fondamentale per il nostro sodalizio. L’obiettivo è quello di preparare interventi per le scuole di ogni ordine e grado, da proporre per documentare presso la società il ruolo importante che ricopre la speleologia, a partire dalle nuove generazioni. Il futuro è in mano ai ragazzi. La commissione avrà dunque un nuovo nome: Commissione Educazione Ambientale.
Il tutto affiancato da un nuovo Ufficio Stampa che avrà il compito di divulgare le nostre iniziative.
Insieme al nuovo coordinatore della Commissione Scuole, per chi ama gli acronimi CNSS, vorremmo riorganizzarne la gestione.
Per quanto positiva sia stata la precedente conduzione, è necessario rinnovare perché le esigenze e le necessità cambiano con il tempo.
Alcuni anni fa fu lanciato l’interessante progetto di inserire nel nostro database i curricula degli istruttori che andassero oltre i soliti acronimi (AI, IT, IS) per spiegare come si aggiornano periodicamente, come si specializzano, compilando schede dopo ogni corso frequentato di II o III livello. Mirare alla preparazione degli istruttori è prevenzione.
Oggi, alla luce degli ultimi sviluppi, saremo in grado di gestire l’intera storia del nostro corpo docente avendo informatizzato le singole schede degli istruttori con il loro trascorso all’interno della Scuola. In questo modo, favoriremo la chiarezza e la comunicazione agli organi preposti sulla loro preparazione.
Puntando sulla riorganizzazione di questa Commissione, avere questi dati sarà importante.
L’idea è rivoluzionare tutte le scuole per arrivare a ottenere una certificazione ISO/IEC 17024:2012.
La cosa farà storcere il naso a parecchie persone, ma sono convinto che dobbiamo crescere, specialmente nella formazione.
La Commissione Catasto ha già iniziato un nuovo percorso e le convenzioni con le regioni per gli scambi dei dati catastali delle cavità stanno progredendo con molta vivacità. Qualcuno resiste: non hanno capito che questo patrimonio non è una proprietà privata, ma un bene comune.
La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, per esempio, oltre a permetterci l’accesso ai dati del Catasto Speleologico Regionale senza restrizioni, ha chiesto a SSI di collaborare su argomenti di tutela ambientale e implementazione di dati bibliografi ci e catastali: una grande fi ducia nel nostro operato da parte del Servizio Geologico di una Regione così importante dal punto di vista del carsismo.
La Commissione Cavità Artifi ciali continua nel suo percorso funzionale: si sta rinnovando la Convenzione con ISPRA per lo scambio dei dati catastali.
Catasto cavità naturali, catasto cavità artifi ciali: stiamo mettendo insieme i dati del vuoto sotto i nostri piedi.
Conoscere è capire, conoscere è sapere, conoscere è agire.
Una preoccupazione è sorta con le microplastiche: noi conosciamo il problema, la società in cui viviamo no. Quando mi capita di rispondere a domande come: “Cosa ci fate sottoterra? Cosa cercate? Ma si respira?”, metto sul piatto il problema acqua, “l’Acqua che Berremo”, che sarà sempre più inquinata, che dipenderà sempre più dalle sorgenti carsiche. Mi guardano stupiti, non sono consapevoli dell’inquinamento subdolo che stanno ingoiando.
Per l’acqua si sono fatte e si faranno sempre di più guerre, non solo fra Stati ma anche fra le persone. Viviamo in un paese dove la gente si crede al riparo da questi problemi, ma così non è. E la cronaca quotidiana ce lo dimostra, con bacini vuoti, acqua dai rubinetti razionata.
Nel mondo in molti si stanno muovendo per rendere più consapevole la popolazione e, infatti, il prossimo anno si terrà a Belo Horizonte il Congresso Internazionale di Speleologia della UIS. Già a Le Bourget du Lac, in Francia, abbiamo fatto un’ottima impressione con Casa Italia. Vogliamo bissare il successo.
Dare visibilità e risalto alla nostra speleologia ci porrebbe in vantaggio su tanti piani: più credibilità alle nostre ricerche, più visibilità, più fi nanziamenti. Sì, più fi nanziamenti, perché essere “famosetti” – non pretendiamo di essere famosi – apre meglio le tasche di chi ha denaro da spendere. Siamo bravi, ma non lo sa nessuno. Ritorniamo così al discorso della visibilità nella società in cui viviamo. Come tutti sanno, se non ti conoscono, non esisti.
Ma cosa stiamo preparando per Belo Horizonte? Un fi lm, un viaggio sulle tante caratteristiche del carsismo nostrano. Un documentario che evidenzi le varietà e unicità storico-culturali legate alle grotte e ai paesaggi carsici del nostro bel territorio. L’UNESCO, lo scorso anno, ha riconosciuto i gessi emiliani-romagnoli patrimonio dell’umanità, e non è poco. Ma il rovescio della medaglia sono i pericoli a cui stiamo andando incontro come società civile con un uso forsennato del territorio, pensando che tutto sia dovuto, immutabile e sfruttabile dissennatamente, senza pensare a cosa lasceremo ai nostri figli e nipoti. SSI si sta impegnando per conoscere, studiare, salvaguardare il territorio.
La fisica delle grotte, gli studi portati avanti da Giovanni Badino devono essere potenziati. E noi lo abbiamo fatto con le campagne del 5×1000. Lo faremo con più forza, con i monitoraggi ambientali, con gli studi sulle temperature, portati avanti, per il momento, da un gruppo ristretto di speleologi che si sono impegnati prima localmente, ma che vogliono allargare il loro campo d’azione. Perché queste indagini ci dicono cosa sta succedendo, e se lo capiamo, possiamo intervenire e gridare con forza che non sta andando tutto bene, che ci sono problemi importanti, che coinvolgono tutti.
Invito gli interessati a questo argomento a collegarsi a speleometeo.it
Collaboriamo, espandiamo le nostre ricerche, facciamoci conoscere, gridiamo forte. Noi esistiamo e lavoriamo, volontariamente, per tutti.
Sergio ORSINI
Presidente della Società Speleologica Italiana