In ricordo di Giovanni Badino
Quando usciranno queste pagine sarà passato quasi un anno da quando Giovanni Badino ci ha lasciato. In questi quasi 12 mesi sono usciti molti articoli dedicati a lui. Testi di ogni genere: ricordi, necrologi, saluti, emozioni.
Speleologia non poteva certo sottrarsi, essendo “voce” ufficiale della SSI, di cui Giovanni è stato stimolante presidente, nonché rivista che ha ospitato molti suoi articoli e scritti e che lui usava, da presidente o da semplice speleologo, per comunicare le sue sempre attuali idee a livello nazionale. Quando in redazione abbiamo iniziato a parlare di questa doverosa necessità non si può negare che ci siamo sentiti in difficoltà, tanto grande è stato il contributo di Giovanni alla Speleologia italiana e non solo. Impossibile raccontare tutto, anche se solo a sommi capi, di una eredità che spazia dalla tecnica spicciola, al soccorso, dagli aspetti sociali della speleologia ai temi di ricerca scientifica più avanzata e originale. Ci sarebbe voluto un intero numero dedicato e forse non sarebbe bastato. Ma in fondo non sarebbe stato giusto. Giovanni, amato o odiato che fosse, appartiene comunque alla speleologia e ognuno deve avere il proprio spazio per raccontarlo, se e come crede. Speleologia deve farlo prima di tutto come SSI e quindi ci è sembrato opportuno chiedere a uno dei suoi più attenti e partecipi protagonisti, nonché penultimo e per ben tre mandati Presidente della Società: Giampietro Marchesi. Ci è sembrato poi giusto sottolineare quello che è stato forse l’aspetto che più di ogni altro ha fatto crescere la speleologia italiana, quello “filosofico”, del rapporto quasi spirituale con le grotte, che porta a un approccio esplorativo che ha come obiettivo finale la comprensione della essenza stessa dei sistemi carsici, aspetto che è illustrato con passione e nel suo “Il fondo di Piaggia Bella”, sicuramente il suo più bel libro, che fornisce più insegnamenti agli esploratori sotterranei del suo non meno indispensabile “Tecniche di Grotta”. Leo Piccini, che con Giovanni ha condiviso tante ore nel buio delle grotte in ogni parte del mondo, si è offerto di provarci.
A cura della Redazione con contributi di Giampietro MARCHESI, Leonardo PICCINI e Federico GREGORETTI – Articolo completo sulla rivista
- Giovanni a Monte Kronio (Sciacca, 2013)
- Giovanni e la risalita con i gibbs da lui perfezionata in occasione del 3° Convegno Nazionale della Delegazione Speleologica CNSA (Cuneo. 1-4 Novembre 1973)
- Presentazione della mostra fotografica “I colori del buio” dell’Associazione La Venta” presso le (Grotte di Castellana, 5 settembre 2012)
- Giovanni in visita a Matera accompagnato da Rosanna Laragione e Silvana Magni – “A Matera non c’era mai stato pur avendo girato tutto il mondo. Ne rimase affascinato.” (settembre 2007)
- Giovanni con una camicia significativa
- Spedizione C.G.E.B. – La venta “Sciacca 2012” (Sicilia)
- Monte Canin, abisso Gortani da sinistra T. Freluga, F. Feresin, G. Vascotto, R. Tedeschi, S. Serra, G.Badino, A. Benedetti, D. Michelini, M. Bianchetti (1978)
- Giovanni a Cozzo Disi (Sicilia, 2014)
- Giovanni a Monte Kronio (Sicilia, 2013)
- Giovanni a Monte Kronio (Sicilia, 2013)
- Spedizione in Albania, per la realizzazione di un seminario formativo agli studenti di Geologia dell’Università di Tirana con docenti della SSI. Da sinistra: Pino Palmisano, Raffaele Onorato, Giovanni Badino, Carlo Germani, Fabrizio Ardito (Tirana, maggio 1992)
- Badino e Beppe Minciotti in visita ai Dolmen e Menhir del Salento (settembre 2012)
- Incontro di confronto sull’impatto che l’attività speleologica ha sull’ecosistema grotta (Garessio, CN, 18 marzo 2017)
- 65° anniversario della Sociedad Espeleologica de Cuba: Giovanni vuole farsi fotografare nell’incontaminato mare caraibico (L’Avana, febbraio 2005)