le grotte nel sale nel sud dell’Iran
Il salgemma, o halite, è uno dei minerali più solubili esistenti in natura. In un litro d’acqua se ne possono sciogliere sino a 350 g e per questa ragione gli affioramenti di rocce saline sono relegati alle zone più aride del nostro pianeta, tra cui il Medioriente, il deserto di Atacama in Cile e certe aree del Nord America. Un’altra importante proprietà del salgemma è quella di essere relativamente leggero, e per questo motivo i depositi profondi di sale tendono a risalire sino in superficie, spinti dal peso delle rocce sovrastanti più dense, formando una sorta di grandi protuberanze a forma di cupola, che prendono il nome di diapiri, o duomi salini.
La zona con la più alta concentrazione di diapiri salini al mondo è l’Iran meridionale, lungo la poderosa catena degli Zagros. Una volta esposto in superficie, il salgemma viene rapidamente disciolto dalle piogge, dando luogo a forme e grotte carsiche simili a quelle del calcare, ma caratterizzate da una evoluzione molto più rapida.
Dopo una prima spedizione italiana nel 2016 sul massiccio del Parau, nel nord-est del paese, ne sono seguite altre due negli anni successivi . Nel 2018 La Venta si è recata nella zona di Shiraz, con una spedizione che si è ripetuta nel 2019 nella catena dei Monti Zagros, nell’area centro-meridionale dell’Iran.
di Luca Imperio, Leonardo Piccini, Marco Mecchia, Francesco Spinelli, Gaetano Boldrini (La Venta Esplorazioni Geografiche) – articolo completo sulla rivista