Speleologia e Innovazione – Progetto di rilevamento e monitoraggio del dispendio energetico durante l’attività speleologica
La speleologia, anche se non può essere considerata uno sport di massa, conta decine di migliaia di praticanti in tutto il mondo. Solo in Italia sono note circa quarantamila grotte che, oltre agli usi ricreativi, sono un laboratorio naturale dove gli scienziati di diverse discipline (biologia, geologia, idrogeologia, ingegneria, etc.) svolgono le loro attività di ricerca. La speleologia, nonostante questa intensa frequentazione umana delle grotte, non viene ritenuta un’attività sportiva ma piuttosto di tipo amatoriale. È nostra convinzione, al contrario, date le caratteristiche peculiari dell’ambiente ipogeo e le condizioni psico-fisiche alle quali vengono sottoposti gli speleologi, che la pratica di questa disciplina debba essere considerata uno sport a tutti gli effetti.
Per contribuire a cambiare punto di vista e colmare le lacune conoscitive esistenti abbiamo valutato l’attività speleologica sotto il profilo scientifico cercando di sviluppare e approfondire un’idea innovativa. Il nostro obiettivo principale è stato la determinazione del dispendio energetico (cioè delle calorie) attraverso l’utilizzo di specifici strumenti portatili chiamati metabolimetri (nello specifico Multisensore Armband Bodymedia Sensewear Fit Core), finora mai utilizzati in speleologia.
Fin dagli anni ‘50 gli stessi assidui frequentatori delle grotte hanno cercato di valutare quanta energia consuma uno speleologo nello svolgimento della sua attività e, quindi, quante calorie è necessario fornire col cibo per mantenerlo in perfetta efficienza. Le conoscenze (e opinioni) in merito alla stimadel fabbisogno energetico dello speleologo variano a seconda dell’interpretazione dei gruppi speleo e delle esperienze dirette, tutte indagini che hanno avuto in comune il tentativo di razionalizzare l’alimentazione dello speleologo. Il nostro Progetto Dispendio Energetico è nato con l’intento di individuare sì le eventuali caratteristiche fisiche comuni a chi pratica la speleologia, ma soprattutto determinarne l’effettiva spesa energetica (mediante metodiche e strumentazioni di nuova concezione) e stabilire il fabbisogno nutrizionale ed energetico che questa attività richiede, contribuendo allo stesso tempo all’acquisizione di conoscenze più specifiche nell’ambito della fisiologia dello sport applicata alla speleologia
Tratto dall’articolo di Giorgia Antoni, Andrea Rinaldi, Valerio Tuveri – articolo completo sulla rivista