Sta per arrivare il nuovo numero di Speleologia!
In redazione giungono richieste di lettori impazienti che si informano sulla stato di avanzamento dei lavori e sui temi che verranno trattati…e proprio per rispondere a queste domande, eccovi alcune brevi anticipazioni di Sguardi sul Buio, la rubrica iniziale dedicata alle principali novità esplorative.
La Lombardia continua a essere campo di esplorazioni in tutto il territorio. Dalle immancabili scoperte in Grigna e nella provincia lecchese, di cui relazionano Andrea Maconi & collaboratori, si passa alla graduale ma inesorabile esplorazione della Grotta dei Fulmini in Campo dei Fiori (VA), per concludere in Val Giongo (BG), dove la riscoperta e la revisione di alcune grotte minori, tuttora in corso, ha portato a interessanti scoperte.
In Veneto il Monte Baldo, importante area carsica le cui potenzialità finora restano ancora in buona parte inespresse, ha concesso modeste ma interessanti prosecuzioni agli ostinati speleologi che lavorano nell’area.
Si passa quindi al Friuli Venezia Giulia. La fortuna aiuta gli audaci e non possiamo che augurare il premio alla determinazione che stanno dimostrando gli speleologi del Progetto Grande Poiz in Canin. Alcuni tentativi di superamento del sifone a Dobra P non hanno finora portato alla tanto agognata giunzione tra i complessi del Foran del Muss e del Col delle Erbe.
La Toscana fa da scenario a una scoperta che potrebbe essere narrata come una favola: in Val di Lima (Lucca) il letto del Fosso Scuro crolla e rivela un vuoto sottostante di cui non si era mai sospettata l’esistenza prima. E’ nata la Buca del Basilisco!
In Abruzzo la Majella comincia finalmente a concedersi! Nella Grotta del Terzo Portone il superamento dell’ennesima frana ha consentito di accedere a una serie di pozzi fino alla profondità di -300 m. Lavori in corso!
Anche la Campania, grazie all’inesauribile massiccio degli Alburni, è sempre teatro di ricerche e scoperte. Una serie di immersioni realizzate tra il 2015 e il 2016 da Luca Pedrali nella Grotta dell’Auso di Ottati, ha aggiunto all’esplorazione oltre mezzo chilometro di nuovi ambienti e consentito una più chiara interpretazione dell’idrologia sotterranea dell’area.
La panoramica delle novità esplorative si conclude in Calabria, nelle Serre Cosentine, dove una serie di ricognizioni archeologiche sono sfociate nell’esplorazione dell’Apz di Sant’Angelo. Le ultime uscite, che hanno sfidato il pericolo sempre presente di improvvisi allagamenti, hanno permesso alla cavità di raggiungere gli 850 m di sviluppo.
La Redazione