E’ il momento di agire
Care Socie e cari Soci,
ancora grazie per averci sostenuto con il vostro voto. Il compito che ci attende sarà portato avanti con la massima serietà e consapevolezza. Nelle ultime settimane, sono venute alla luce delle criticità che riguardano la struttura della Società Speleologica Italiana: la trasformazione in ETS (Ente del Terzo Settore) della nostra società, il compito di farci portavoce della necessità di una nuova legge sulla speleologia, l’importanza di accreditarci come Ente di Formazione. Sono tutti obiettivi che ci siamo proposti di realizzare entro il nostro primo anno di insediamento. Sul primo punto: la conversione in ETS ci permetterà di accedere più agevolmente ai fondi del 5×1000, oltre che a contributi da parte di enti pubblici, e ci permetterà di beneficiare di agevolazioni fiscali. E poi: una nuova legge sulla speleologia servirà a tutelare e valorizzare il patrimonio geologico e speleologico, la geodiversità e le aree carsiche. Infine: l’accreditamento dell’SSI presso il MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) come ente di formazione permetterà alle nostre scuole, una volta accreditate, di predisporre protocolli formativi a tutti i livelli. Potremo svolgere attività educative per avvicinare docenti e discenti alle varie branche scientifiche della speleologia. Abbiamo quindi obiettivi forti e concreti. Che ci sosterranno nella ripresa e nel sanare le difficoltà del periodo pandemico. I corsi di 1° livello sono sempre stati un bacino per le nuove leve che si avvicinano alla speleologia e la rafforzano con spirito nuovo e idee. Il Covid ha bloccato questo rinnovamento, che portava ai gruppi nuova linfa, e ha fermato le esplorazioni di tante grotte. Confidiamo che, con i timidi risultati di questi mesi, esploderà la voglia di fare. Anche convegni, congressi e tanti dei nostri amati raduni sono stati rimandati. Si è cercato di rimediare con webinar, incontri on line, corsi che hanno fatto bene alla speleologia, ma la partecipazione in presenza è ancora sospirata e – finalmente! – si appagherà nel raduno Speleokamaraton di fine ottobre. Anche il Consiglio Direttivo si è riunito solo on line, ma questo ha avuto un suo lato positivo: le decisioni per la gestione della Società sono state prese con più celerità poiché ci siamo incontrati molto spesso su piattaforma digitale. Mancava la convivialità che ha sempre contraddistinto queste riunioni, ma ci auguriamo che anche a questo si rimedierà appena possibile. In questi primi mesi il Consiglio Direttivo ha affrontato numerosi temi. Scelgo oggi di parlarvi di uno di questi, uno che mi sta particolarmente a cuore: è arrivato il momento di riunire le idee e le pratiche di “esplorazione” e “scienza” ancora una volta. . . come accaduto in passato. Perché, mi piace ricordare: nella nostra storia, le vicende di SSI e IIS si sono intrecciate a più riprese. La Società Speleologica Italiana nasce a Bologna nel 1903 ad opera di Gortani, Alzona, Barbieri e Trebbi, incoraggiati dal Professor Giovanni Cappellini. L’Istituto Italiano di Speleologia (IIS) è fondato nel 1927 dall’Azienda delle Reali Grotte Demaniali di Postumia come ente di ricerca scientifica. Quando quel territorio passa dall’Italia alla Jugoslavia, l’IIS trova nuova collocazione presso l’Università di Bologna, con tutto il suo bagaglio di pubblicazioni. La sede operativa diviene Castellana, presso le grotte, con la direzione del Professor Franco Anelli. SSI, momentaneamente scomparsa dal firmamento speleologico, è rifondata a Verona nel 1950. Per quanto concerne IIS, verso la metà degli anni 70, la sua sede operativa si ricongiunge a Bologna con il fondo bibliografico e riprende ad operare incisivamente nel campo della ricerca scientifica carsica. Nel 1976 IIS si fonde con SSI e nasce il Centro di Documentazione Speleologica. Nel 1984 la SSI sancisce che l’Istituto Italiano di Speleologia è il suo organo scientifico ufficiale. La sistemazione dell’intera raccolta presso la Facoltà di Geologia di Bologna viene legittimata da un Contratto di Deposito stipulato il 14 aprile 1988 fra SSI e Università. Il congresso di Bologna del 2003 conferma che l’IIS è il braccio scientifico della SSI. Per tanti anni questa decisione è rimasta lettera morta, ma noi pensiamo che sia arrivato il momento di attuarla, con la collaborazione di chi ne ha le competenze e vuole partecipare attivamente alla comunità scientifica della speleologia. In ambito scientifico, molti pensano che la speleologia sia una cenerentola con ben poco da dire o da realizzare. Smentiamoli. Abbiamo in mano informazioni vitali. Noi sappiamo, da un lato di essere indispensabili per la ricerca, dall’altro di agire nell’interesse della comunità. Un braccio scientifico della SSI forte e produttivo ci aiuterà a farci conoscere per quello che siamo e sappiamo fare: esploratori di un mondo ai più sconosciuto che racchiude informazioni del passato (incluso il nostro), evidenze del presente e suggerimenti sul futuro.
Sergio ORSINI
Presidente della Società Speleologica Italiana